Può succedere se si instaura una relazione significativa con una persona che la sua chiusura non risulti in linea con le aspettative.
Ci si trova nel bivio “dovrei dimenticarla/impossibile dimenticare”. Se questo schema si irrigidisce può essere fonte di ansia e stress e, in questo caso, un’idea valida è quella di richiedere supporto.
Si delinea infatti come una situazione di problema o difficoltà proprio perché, più si insiste a voler dimenticare, più le immagini, i ricordi, la nostalgia affollano la vita quotidiana.
La psicologia strategica approccia a questo tipo di problema seguendo la cosiddetta “logica paradossale” delle emozioni, per cui si interviene non tanto sul problema ma sulle soluzioni che la persona sta mettendo in campo per risolvere il problema.
Watzlawick, nel suo celebre testo “Change” (pg. 92), fa un interessante analisi di come si verifica il cambiamento.
“a) Il cambiamento(2) viene effettuato sulla soluzione adottata per produrre un cambiamento…
b) …il cambiamento di solito è bizzarro, inatteso, illogico; il modo in cui si produce è caratterizzato dalla presenza di un elemento PARADOSSALE, sconcertante.
…”
Coerentemente, viene quindi in mente Nardone, che ricorda: “il primo passo importante per imparare a gestire le emozioni consiste nel concedersele, ovvero evitare di opporvisi…Farle emergere senza opporvisi, tuttavia, non significa cedervi in modo passivo, bensì assecondarne il flusso per utilizzarne la forza in senso costruttivo”.
Dimenticare una persona, un’ex, significa quindi concedersi, senza rinnegarla o annullarla, la significatività che ha rappresentato e può rappresentare per noi, nel nostro presente.